
Dopo la Stazione Termini, ora gli uomini dirottati sugli ospedali.
COMUNICATO STAMPA
FSP ROMA: “DOPO LA STAZIONE TERMINI ORA UOMINI DIROTTATI SUGLI OSPEDALI, E CON LA CARENZA DI ORGANICO SI IMPIEGANO GLI OPERATORI DESTINATI AL CONTROLLO DEL TERRITORIO”
“Prima operatori improvvisamente ‘dirottati’ dal rinforzo alle zone turistiche nei commissariati del litorale
romano verso la Stazione Termini, e adesso personale nuovamente spostato, stavolta su 6 ospedali della
Capitale, e così sottratto al controllo del territorio. La situazione non è migliorata dal nostro ultimo allarme, anzi non fa che peggiorare a scapito, temiamo, dell’efficacia dell’azione tesa a garantire la sicurezza”.
Nuova forte protesta di Fsp Roma, per bocca del suo Segretario provinciale, Massimo Nisida, che spiega: “Il mantra della ‘sicurezza percepita’ ha indotto a una nuova iniziativa patrocinata dal ministro Matteo Piantedosi.
In pratica si tratta di impiegare ben 5 poliziotti per ciascuno dei 6 ospedali di Roma prescelti, allo scopo di
assicurare un presidio h24 con un solo agente per turno. Peccato che per garantire anche questo servizio, della cui efficacia dubitiamo fortemente, siamo costretti ad annullare pattuglie dei Commissariati destinate al controllo del territorio. Questa è l’ennesima goccia, che fa pesare ancora di più la grave carenza di organico con cui facciamo i conti”.
“Gli annunci del ministro Piantedosi – incalza Nisida -, che ha più volte assicurato l’incremento di poliziotti
a Roma, si scontrano con dati oggettivi che, purtroppo, lo smentiscono. Gli organici nella Capitale sono ancora gravemente insufficienti, e le tardive assunzioni di questi ultimi due anni non coprono assolutamente i vuoti dovuti ai pensionamenti e ai corsi di formazione per l’accesso alle qualifiche superiori, che durano fino a 18 mesi. E parliamo di circa 270 operatori in meno a Roma rispetto ai 70 agenti inviati fino ad oggi.
Al di là degli ‘interventi spot’, allora, occorrerebbe riprendere un altro vecchio arnese del mestiere, la ‘sicurezza partecipata’ per potere, ad esempio per ciò che attiene agli ospedali, pianificare una cooperazione operativa rafforzata con le Guardie Particolari Giurate già presenti nei presidi ospedalieri. Basterebbe un piano del genere, da attuare assieme alla Regione Lazio, per assicurare un efficace servizio a tutela del personale sanitario senza utilizzare risorse umane della Polizia di Stato delle quali c’è grave penuria.
I poliziotti a Roma – conclude Nisida – già fanno enormi sacrifici e pur di garantire la sicurezza dei cittadini effettuano lavoro straordinario che non viene neppure interamente pagato, mentre assistono attoniti, tanto per dirne una, all’aumento degli stipendi dei capigruppo della Camera dei Deputati e al ripristino dei vitalizi per 850 ex senatori e 450 familiari di senatori scomparsi.
Un segnale davvero poco coerente, per usare un garbato eufemismo, con gli impegni assunti da
questo Governo in materia di tutela dei diritti e delle aspettative delle donne e uomini chiamati a garantire l’ordine e la sicurezza nel nostro Paese”.
Roma 21-07-202