
Decessi plurimi causa “infarto” tra il personale addetto ai servizi di scorta.
OGGETTO: decessi plurimi causa “infarto” tra il personale addetto ai servizi di scorta.
Rispetto delle turnazioni di servizio, organizzazione del lavoro e valutazione dei rischi,
anche ai fini della programmazione ed ove necessario della sorveglianza sanitaria
ex art. 25, lett. a) del d.lgs. 81/08 e s.m.i.
Allo scopo di consentire una ancor più rigorosa e puntuale verifica di idoneità ed attualità del
documento di valutazione dei rischi (compreso quello stress lavoro-correlato) e delle conseguenti e
necessarie misure per la tutela della salute e della integrità psico-fisica dei lavoratori ci corre l’obbligo di
segnalare quanto segue.
Lo scorso 23 gennaio il collega Paolo Savino, in servizio presso codesto Reparto, è venuto a mancare
a causa di un fulminante arresto cardiaco. Purtroppo, però, analoga sorte era già toccata, lo scorso maggio 2022, al collega Fabiano Massarelli.
A dicembre 2022, invece, un altro collega, pur colto da infarto, è fortunatamente riuscito a
raggiungere una struttura ospedaliera ed è stato salvato.
Tre eventi clinici (due dei quali letali) molto ravvicinati nel tempo che – correlati al numero di
dipendenti complessivamente in servizio presso codesto Reparto e alla loro età media di 50 anni – a nostro avviso rendono plausibile rinvenire un qualche “nesso di causalità” con la natura dei servizi espletati, le particolari turnazioni di servizio a “giorni alterni”, l’intermittente fruizione del “giorno libero”, la carenza di personale e, più in generale, l’organizzazione del lavoro.
In proposito non possiamo non rilevare che, a fronte di ben 50 dispositivi di scorta/tutela che codesto
Reparto è chiamato a garantire quotidianamente:
a) una parte consistente di lavoratori viene comandato ad effettuare 2 o 3 servizi al giorno, con un
surplus di stress che deriva dagli ancor più accentuati ritmi lavorativi e dall’impossibilità di poter
contare su “pause fisiologiche” (assolutamente necessarie per recupero delle energie psico-fisiche),
che si registrano quando, in occasione di un singolo servizio di scorta/tutela nell’arco dell’intera
giornata, la personalità raggiunge una sede protetta ed ivi permane per qualche tempo;
b) il personale lavora su quadranti di almeno 12 ore giornaliere ma, come noto, non è infrequente il
ricorso a prestazioni di lavoro straordinario emergente connesso e conseguente alle necessità della
personalità tutelata;
c) molti operatori sono chiamati a lavorare più giorni consecutivi, senza poter fruire del giorno libero,
normalmente previsto dalla turnazione sulla fascia 07/19;
d) la consumazione di pasti, improvvisati e veloci, avviene sovente fuori da orari consoni.
In considerazione di quanto precede e tenuto conto delle evidenze scientifiche e medico-legali in materia
di con-causalità tra stress psico-fisico e patologie cardiovascolari, si invitano le SS.LL., ognuno per la parte di propria competenza, ad effettuare le doverose verifiche in ordine a quanto segnalato, allo scopo di eliminare o ridurre i rischi sopra indicati con mirati, tempestivi ed efficaci interventi di protezione collettiva dei lavoratori.
Per i motivi sinteticamente esposti, la scrivente Segreteria/RLS, in attesa di conoscere le determinazioni
delle SS.LL. in ordine a quanto segnalato, nell’immediato invita il datore di lavoro a garantire la fruizione del “giorno libero” dopo il turno 07/19, così come espressamente previsto dalle norme pattizie di rango
nazionale e decentrato, segnalando al questore di Roma l’impossibilità di far fronte agli attuali carichi di
lavoro senza ricorrere a prestazioni di lavoro strutturalmente aggiuntive a quelle ordinarie che, a nostro
avviso, potrebbero essere la con-causa diretta dell’insorgenza delle gravissime patologie alle quali si è fatto cenno.
Distinti saluti.